Specchiati!

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Immagine da Pinterest


Oggi, anzi adesso, fai qualcosa di piacevole per te.
Sì, p
roprio così. Non aspettare niente da nessuno, sii tu per primo a volerti bene e a essere gentile con te stesso/a. Poi se lo farà anche qualcun altro, ben venga, la gioia sarà doppia. 🙂
Fai una cosa, fidati di me. Vai nel bagno e chiudi la porta. O se sei da solo/a, vai davanti a qualsiasi specchio. Guardati! Guardati bene e sorridi!
Oh, che bello! Ahahaha!
Chiamati! Sul serio, chiamati! “Gio! Gio! Gio, ci sei?” Ahahah! Fai un bel respiro profondo e continua a sorridere, dì a te stesso/a che sei forte. “Sei forte, ti meriti il meglio che c’è! Sei forte, puoi fare ogni cosa.”
Guardati negli occhi. Sei unico/a, bello/a, sei tutto ciò di cui hai bisogno per caricarti le batterie. Continua a sorridere e sii fiero/a di te!
E adesso vai. Vai! Vai davanti allo specchio. Tornerai a leggere più tardi.
Specchiati e SORRIDI alla vita!

                                                                                          – Giorgiana –

71 pensieri su “Specchiati!

    • Come no!? Giuliana cosa dici??? Io dal tuo Gravatar, vedo un meraviglioso viso solare che contiene quel tipo di bellezza speciale, quella che arriva dal cuore. Rispecchiati immediatamente e guarda meglio, sei stupenda! Secondo me, dovresti chiederti scusa e cambiare subito opinione. 😀❤ Un forte abbraccio!

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  1. Ma certo… quella è la strada.
    Quando ancora facevo il medico, e lo facevo a modo mio, ho frequentemente consigliato lo specchio, un sorriso e… a voce alta: “Giorgiana ti voglio bene.”
    Più di una persona si rifiutò categoricamente di farlo.
    Buon Pomeriggio.
    Quarc

    P.S.: Non ho mai detto a nessuno Giorgiana… perché sei la prima Giorgiana che ho conosciuto.

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  2. E’ vero, stare soli con se’ stessi, “piacersi”, “chiamarsi” eccetera, serve per ricaricare le battterie. Ma ricaricarsi per cosa? per tuffarsi nuovamente nel mondo, negli sguardi degli altri. “Sono forte”, “sono bello”, okay. ma voglio almeno che, se non il mondo, una piccola parte di esso, parte della gente intorno a me, lo riconosca e si accorga. “Specchio, ci sono!”. Va bene, ma se in piazza per strada sento “oh, ciao, sono qui, come stai?” rivolto a me.. Ecco, siamo si’, persone individuali e percio’ noi abbiamo tutti la nostra solitudine per rifugio segreto. Ma anche Superman, nella fantasia, si isolava nella sua fortezza della solitudine per poi tuffarsi di nuovo, intervenire. Siamo esseri da una forte carica individuale (le singole personalita’ degli esseri umani sono piu’ comlesse di quelle dei cani, gatti e moscerini), ma..siamo esseri sociali. Stare da soli si’, per ricaricarsi, ma poi..gli altri, la gente, sono l’ambiente essenziale per tutti. Guai stare da soli, se non per ricaricarsi, e poi ricominciare. In mezzo alla gente. Ciao.

    Ciao Giorgiana, come stai? Ciao 🙂

    Marghian

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    • Ciao caro mio Marghian, sento un poco di tristezza nel tuo commento (spero di sbagliarmi) e ti abbraccio già in partenza. 😊
      Sì, sono d’accordo con tutto quello che hai scritto. Lo specchio per caricarsi serve tantissimo, proprio perché spesse volte ci troviamo a vivere in situazioni che possono facilmente demoralizzarci e farci perdere l’autostima. Ho scritto tante volte che ritengo l’autostima di vitale importanza. Se tu, adesso, farai questo esercizio allo specchio o anche un altro esercizio qualsiasi, che ti possa aiutare a ricredere in te e a farti venire il buon umore, succederà una cosa bellissima. Sentendoti bene nella tua pelle, ti tufferai nel mondo, e sorriderai e parlerai con gli altri. Sarai tu il cambiamento che cambierà anche l’umore di chi ti circonderà. È questo lo scopo dello specchio. Imparare a stare bene con noi stessi, per offrire qualcosa di positivo anche agli altri. In altre parole ho ribadito ciò che hai scritto tu.
      Ti abbraccio ancora, forte! Un sorriso!

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      • Ciao Giorgiana. Per me, e credo per molti, “l’eercizio” e’ implicito. Io mi gaurdo allo specchio mentre mi vesto, mentre mi rado. Mi soffermo talvolta a gaurdarmi con magiore attenzione. Ma non sempre il penseiro e’ di compiacimento, non per la mia persona, intendiamoci, ma per la situazione generale. Dirai o penserai: “che c’entra? “. Ti faccio un esempio, proprio l’altra mattina vedendomi allo specchio ho pensato “guarda li’, uno come me- ( che poi cosi’ brutto non sono 🙂 ), da solo. Mah…”. Da qui capisci il motivo del mio commento precedente dell’altro giorno.
        Ma e’ “tristezza” come tu puoi aver pensato. Sono momenti, alzi la mano chi non li ha. Io, per una situazione di vita non voluta (non sto a farti un post, ma in questo fra parentesi mi spiego: timideza, rimasto scapolo e, con l’andare avanti nella eta’, pochi amici, ecco, tutto qui…); altri hanno di queti momenti per altri motivi. Ma tranquilla, sono abbastanza su di morale, nel complesso. Mi pesa un po’ la vita da solo, tutto qui. Ciao buon weekend 🙂

        Marghian

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        • Eh… avevo già capito. Mi spiace, immagino che non dev’essere per niente facile, ma sono convinta che tu sei abbastanza forte caratterialmente e anche molto socievole, sicuramente riesci avvicinarti facilmente alle persone. Quindi, bravo, continua a mantenere su il morale. Per quello che sono riuscita a conoscerti, attraverso i vari commenti, sei una bella persona.
          Ciao Marghian, buona notte! 🌜

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          • Infatti Giorgiana, non e’ facile vivere da soli. Non mi e’ facile, pur se io non mi abbatto, pur se c’e qualche immancabile momento di disappunto. E’ una cosa non scelta, ma questo non e’ capito del tutto dalla gente. Ho impaerato a non lamentarmi. Se tu dici “non ho un lavoro stabile”, “oggi non mi sento bene”, “mio figlio ha bocciato con la macchina”, sei capita, ottieni almeno un “mi dispiace”. “Sono da solo”, guai se lo dici con la gente. A momenti ti ride in faccia e di sicuro ti colpevolizza, “colpa tua”, come e’ stato detto spesso a me. Un’altra cosa (non voglio farla lunga, ho quasi finito). Se dici “sono solo/sola perche’ vedovo/a”, o “sono rimasto scapolo(a perche’, sai, non ho mai avuto un lavoro stabile” eccetera, ecco, questo con la gente puoi dirlo. “Io sono da solo per via della timidezza”. – “Ha….ha….ha..”. Ci scommetti che e’ cosi’?
            Un famoso pensatore politico sardo, secondo solo a Marx (fondo’ il partito comunista italiano!Qindi.. ) scrisse “odio gli indifferenti”- ai temi sociali, politici eccetera. Io, al pari di lui, “odio i superficiali”.
            Non odio nessuno, faccio per dire, pero’.
            Ti ringrazio per la tua considerazione su di me, ricambiata. Ciao 🙂

            Marghian.

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            • La solitudine, se non è una cosa voluta, a prescindere dal motivo, può essere molto pesante, quindi capisco benissimo i tuoi momenti di “fragilità” e mi spiace. Purtroppo posso soltanto abbracciarti virtualmente e augurarti che vada meglio, perché non è mai troppo tardi. Buon inizio settimana, carissimo Marghian! 😊

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              • Ciao Giorgiana. Hai fatto bene a scrivere “fragilita’” fra virgolette, in quato credo, o spero, che non lo sia. E’ solo l’umana sensibilita’, che mi porta ogni tanto, ad essere un po’, diciamo, “scontento”.
                Ah, “non è mai troppo tardi”. Ho perso il conto delle volte che mi viene detto. Ma io, seplicemente, descrivo come e’ la situaizone adesso, poi chissa’, lo spero anche io. Pur se tale speranza e’ mediata dal mio senso di realismo, con l’eta’ diventa vieppiu’ meno facile, o vieppiu’ difficile. Pero’, sperare non costa niente. Certo, la speranza va anche aiutata, ma forse “arrabattars troppo ” nemmeno serve. Lascio accadere, ceramente vivendo con partecipazione le occasioni della vita normale (una festa, una gita, un che so io…), ma lascio accadere, applicando il principio della “passivita’”, o serenita’, del training autogeno. Un training autogeno implicito, intendo. Non sono cosi’ metodico da praticarlo per davvero.

                Sulla solitudine (in generale) mi fa ridere come dice qualcuno. “E’ bella la solitudine”, “a me piace la solitudine”. Ma la gente dicendo cosi’ si riferisce a quella voluta, scelta, comunque temporanea. Come quando uno va a pescare, se ne sta da solo ad ammirare un tramonto, si rinìchiude in camera per leggere, magari per pregare se religioso, per guardarsi allo specchio (a proposito 🙂 ). Oppure per spirito di avventura, la scalata in solitaria, “Messner” eccetera. Ma non piace a nessuno essere soli sempre, volenti o nolenti. La cosa e’ ben diversa. Non lo sono nemeno io, del tutto solo, fra fratelli, colleghi e qualche amico. Ma la vera solitudnìdine, quella assoluta, deve essere davero insopportabile. Ciao.

                Marghian

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  3. E’ un buon invito Giorgiana ma io ho un comportamento diverso: mi guardo in silenzio. Anzi vi guardo, Leggo mi compiaccio talvolta e mi volto di lato.
    L’imbarazzo poi rientra in me e mi regala quella pace in cui le altre parole, quelle che non si scrivono, ci guardano e amorevolmente ci guidano. Ho conservato i sogni. Tutti!
    Una parte traspaiono qui in quell che scrivo, altri sono nascosti per bene dalla furia cieca e mediocre di questi ultimi anni.
    Mi sembra inmattine come questa di aver dato tutto ciò di cui ero capace…davvero, di non aver altro da scrivere più di quello che ho sciolto su questa tastiera; sarà per questo che mi diletto a ornare, ricostruire gli altri blog, ma non scrivo più
    Un gesto contro l’accidia del tempo.

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    • Buongiorno Enzo! Dal suo commento, mi pare di capire che lei ha un comportamento più placido, rassegnato, risultato dalla propria esperienza di vita.
      A volte ci si stanca, è vero…
      Proprio ieri mi stavo chiedendo come si fa a incorragiare qualcuno a continuare a mantenere l’ottimismo in un mondo, da molti punti di vista, così crudele. È difficile, specialmente quando hai fatto del tuo meglio per tantissimi anni e poi arrivi a renderti conto che sei impotente. Ma, bisogna dare un senso a questa vita, bisogna continuare a sognare, a sperare e a volersi bene. L’unica cosa di cui sono convinta, che il mio vissuto me l’ha fatta capire, è che se smetto di amarmi, se mi lascio influenzare negativamente dai pensieri altrui e non sono io in primis a fare cose che mi danno gioia, è finita. Quando sto bene con me stessa, cambio tutto intorno a me. Il cambiamento parte sempre dal interno, la visione del mondo parte dal nostro interno. Quindi, mai smettere di lavorare su noi stessi. Non sono gli altri che dobbiamo cambiare, ma dobbiamo cambiare noi. È ok arrivare a sentirsi stanchi ogni tanto, va bene anche ritirarsi un attimo per ricaricarsi, però non dobbiamo assolutamente rimanere in questo stato. Una mente positiva, ottimista, è fondamentale per vivere serenamente.
      È un po’ di giorni che penso a queste cose, avevo intenzione di scrivere un altro post, ma non ho avuto il tempo per iniziare a imprimere sul foglio i miei pensieri.
      Le lascio un sorriso e la ringrazio! 🙂

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  4. Ah, Giorgiana. Mi ero dimenticato, a proposito di solitudine, di raccontarti questa cosa divertente, il commento di una amica che aveva scritto: “a me piace molto la solitudine. Io e mio marito, domenica, siamo andati al mare…..”. “MI piace la solidudine, **siamo…andati al mare” 🙂

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