Sorridere agli sconosciuti

Uscendo tardi dal lavoro e andando di corsa verso la macchina, per provare ad arrivare in tempo a scuola a prendere i miei figli, sono passata vicino a una signora, non giovane, magrissima, vestita un po’ maluccio, dall’espressione triste e con uno zainetto sulle spalle. I nostri sguardi si sono incrociati. Le ho sorriso e ho continuato a camminare, ma dopo pochi passi, ho sentito il bisogno di girarmi. Si era girata anche lei… tornai subito indietro dicendole a voce bassa, impacciata e tirando già fuori il portafoglio dalla borsa: “La vedo un po’ così, ha bisogno…?
“Sì, sono bisognosa…” mi ha risposto con un filo di voce.
Qualche secondo dopo, ero già in macchina, sentendomi colpevole di non aver fatto altro che lasciarle €5. È successo tutto troppo in fretta e non avevo proprio tempo, però  mi ha fatto riflettere tantissimo e ho imparato qualcosa di molto importante, cosa che voglio condividere con voi. Sono convinta che il sorriso rivolto a quella signora è stata una chiave di accesso. Lei si era fermata e girata verso di me. Sicuramente aveva bisogno di rivolgere la parola a qualcuno e molto altro, ma le persone bisognose non si rivolgono a nessuno se non sentono che possono farlo. Difficilmente chi si trova in difficoltà, ce lo verrà a dire, se non siamo noi per primi a renderci disponibili. Oggi, a me è bastato un sorriso, per guadagnare la fiducia di una sconosciuta…
Dovremmo aprire sempre più i nostri cuori, fare attenzione a chi ci circonda e fermarci a parlare più spesso con le persone. Non passate indiferenti vicino a chi è ovvio che si trova in situazioni di disagio di qualsiasi tipo e se non potete aiutare diversamente, tante volte anche un sorriso può fare molto. Sorridere a qualcuno, prima di tutto significa “ti ho visto, non sei invisibile”.
Mi auguro che la prossima volta che mi succederà un episodio simile, riesca fare di più.

Vi abbraccio e sorrido!
Giorgiana

Foto da Pinterest

52 pensieri su “Sorridere agli sconosciuti

  1. mi e’ capitato l’altro giorno, un signore anziano un po’ dimesso ma pulito davanti ad un supermercato mi ha chiesto se potevo comprargli qualcosa da mangiare, non soldi ma cibo. Sono entrata ed ho comprato della pasta, della carne, pomodoro, qualche scatoletta e qualcos’altro che non ricordo. Lui ha aspettato fuori e quando gli ho porto il sacchetto e’ rimasto stupito come se non si aspettasse veramente di ricevere qualcosa. Io sono scappata via vergognandomi di non potere fare altro

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  2. Bellissimo il tuo gesto 😊 dovrebbe nascere una pagina di testimonianze in cui la gente dice dei gesti gentili compiuti… e magari che diventi anche una gara! E infine sarebbe un bel contagio 😀❤ abbiamo bisogno di ricordarci che il bene esiste (sta proprio dentro noi!)… e soprattutto dovremmo crederci di più.

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  3. Sono sempre più convinto che i tuoi post siano fonte d’ispirazione.
    Dopo averlo letto, infatti, ho pensato a quanto sia piacevole tenere a distanza ogni persona che incontro sul mio cammino 😀

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  4. A volte, è vero, ci si sente quasi in colpa di aver fatto solo un “piccolo” gesto…che in realtà potrebbe essere qualcosa di grande se a questo si aggiungessero tanti piccoli gesti di altre persone.

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    • Mi sentivo in colpa perché alla mia domanda lei ha risposto “sì, sono bisognosa…” ed io in una gran fretta le ho lasciato quei pochissimi soldi e me ne sono andata via, non le ho lasciato nemmeno il tempo di dire altro. Sono salita in macchina, ma il mio cuore era rimasto lì con lei, avrei voluto poter almeno scambiare altre due parole…
      Però so che niente succede per caso, forse il mio compito, per quello che la riguarda, finiva lì e qui, con queste righe condivise.
      Ciao Cuore, grazie a te! ❤️

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  5. Ecco, io per esempio non gli avrei dato niente ma mi sarei messo lì a parlare. Sono convinto che le persone hanno bisogno di essere incoraggiate. Se capiscono che c’è qualcuno che fa “il tifo” per loro troveranno certamente la forza e il coraggio per ribaltare la loro sorte. Hanno bisogno di capire che ciò che vivono è solo il risultato di una somma di certe equazioni che hanno vissuto. Se si cambiano certi “passaggi” deve per forza cambiare anche il risultato. Questo non significa necessariamente stravolgere la vita, ma si può trovare la formula giusta… 😉

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    • La penso come te, per quello che sono rimasta male, ma avevo i secondi contati…
      Sicuramente sarà rimasta contenta lo stesso, perché mi sono fermata senza che lei chiedesse niente, almeno l’ho fatta sorridere. 😊
      Buona giornata, Samuele!

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