La gioventù è smarrita – Educhiamo i figli

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Uno dei regali più belli che ho ricevuto per il Natale appena passato, è una piccola rivista, edizione del gennaio  2005, “Educhiamo i figli” di Angelo Comastri.  Ventitré pagine arrivate dritte al cuore, di cui voglio condividerne due:

Alcuni anni fa rimasi profondamente impressionato da una moda che, come una febbre, sembrava diffondersi in tutta l’Italia: improvvisamente (vi ricordate?) i giovani cominciarono a lanciare sassi dai cavalcavia, giocando a uccidere.
Psicologi e sociologi dissero che questi giovani agivano con un’incoscienza impressionante, a tale punto che non si rendevano neppure conto della gravità di ciò che facevano; e questi giovani erano diventati pericolosi, perché erano spiritualmente vuoti e quindi senza riferimenti morali per distinguere ciò che è bene da ciò che è male; questi giovani, infatti, usavano una sola categoria di valore: “Questo mi diverte … e quindi lo faccio e va bene così!”
Ma questo è un fatto terribile pericolosissimo. Ricorderete tutti la ripugnante vicenda delle ragazze di Chiavenna. Che, inspiegabilmente, decisero di massacrare con un coltello da cucina una suora generosissima e amata da tutti per la sua disponibilità a soccorrere … fino all’eroismo.
Mi domando: possibile che, prima di quel momento, nessuno si fosse reso conto della via sbagliata e pericolosa che quelle ragazze stavano percorrendo? Possibile che nessuno avesse notato la stranezza delle loro letture, dei loro discorsi, dei loro comportamenti?
Durante il processo, una delle tre ragazze a un certo punto ha esclamato: “Che me ne faccio dalla libertà?”
Questo interrogativo mi ha ferito il cuore, ma sono convinto che lo stesso interrogativo sia presente nei giovani che abitano in tantissime nostre case e mangiano guardando la televisione ed escono di casa sbattendo la porta e tornano a casa nella tarda notte o alle prime luci dell’alba … incuranti di tutto e di tutti.
Sono figli? Sono giovani? Sono il futuro? No, questi giovani sono “mine anti-uomo”, che esploderanno sotto i nostri piedi … a meno che non recuperiamo in tempo la passione sincera dell’educazione dei figli.
Un altro fatto di cronaca, di fronte al quale ho lungamente meditato, è quello dei due giovani omicidi di Novi Ligure. Ho letto con orrore che molti giovani, via internet, hanno inviato messaggi alla ragazza con proposta di fidanzamento o, comunque, con espressioni di ammirazione e di approvazione. Ci pensate?!
Un esperto ha scritto, giustamente, che questi ragazzi non sono malati, ma sono interiormente costruiti sull’unica ricerca di soddisfare se stessi. Del resto, non è questo il messaggio che dà tutta la società dei media? E, allora, quando questi ragazzi trovano un ostacolo che impedisce di raggiungere lo scopo che è soddisfare se stessi, questi ragazzi lo eliminano con tanta disinvoltura: anche se è la mamma …, anche se è il fratello!
Permettetemi che vi parli cuore a cuore e vi dica subito una cosa fondamentale: se non ammettiamo che i figli possono veramente essere cattivi, che possono diventarlo, che possono scegliere di esserlo … non scatterà mai la responsabilità dell’educazione e la passione per l’educazione.
Un genitore vero è un educatore e deve desiderare operativamente il bene dei figli (che non è la salute, non è la professione ben retribuita, non è il successo): il bene dei figli è il cuore buono, il cuore capace di donare, il cuore capace di commuoversi, il cuore capace di atteggiamenti d’altruismo e di gesti costanti e coerenti di servizio.
Fino a quando un figlio non è entrato nello stile del dono di sé … non è ancora nato, non è ancora adulto, non ha ancora iniziato a vivere veramente e pienamente.
I genitori, oggi, capiscono tutto questo?
I genitori, oggi, che cosa cercano per i figli?
I genitori, oggi, vogliono bene (vero bene) ai figli?

Foto: http://www.dorinmihai.com

15 pensieri su “La gioventù è smarrita – Educhiamo i figli

  1. Il tempo libero che passiamo con i figli non dovrebbe essere uno spazio vuoto da riempire con cose sempre nuove da fare. Guardandomi in giro, il sabato e la domenica, nei super affollati non luoghi dove si trascinano spesso i fine settimana del nucleo familiare, auspico un tempo più lento, da passare tutti insieme, a casa, se fa freddo o nel parco sotto casa, che va benissimo in caso di clima mite,, passato a giocare, a parlare, cantare insieme, a disegnare, a fare i compiti, senza correre verso n mete inesistenti, senza alzare la voce… l’educazione al sentimento secondo me ha forti alleati in questa atmosfera di calda condivisione.

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  2. Credo che ciascuno di noi faccia il massimo per i propri figli: il problema è capire dove sia questo massimo e come sia fatto; certo, se questi ragazzi hanno comportamenti del genere, la vera origine va ricercata in famiglia o in quello che ne è rimasto.

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  3. Credo, personalmente, che il discorso sia molto più ampio. Credo che oltre l’educazione impartita dai genitori, alla base di tutto ci sia il carattere e la personalità di un figlio. Queste cose non le puoi educare. Per quanto tu li possa indirizzare verso il bene e l’amore, si troveranno poi soli a contatto con altri ragazzi dalle molteplici personalità. Lì inizieranno a fare le prime scelte. Se non sono forti caratterialmente, prendere strade sbagliate diverrà molto semplice. Spero di esser stato chiaro.

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  4. È vero anche questo, però il comportamento di un bambino cambia tantissimo in base al ambiente in cui viene cresciuto e al affetto che ha ricevuto. Qualche anno fa, ho passato un periodo un po negativo, in cui non riuscivo a dialogare con mio figlio, era sempre scontroso e avevo quasi rinunciato a combattere, litigavamo fisso, non c’era verso di farlo cambiare e lo stesso atteggiamento lo aveva anche a scuola. Nel frattempo è successa una cosa fantastica. Ho iniziato a lavorare sulla mia crescita personale, ho iniziato a cambiare, molto… un ruolo fondamentale l’hanno avuto i libri che ho letto. Cambiando io e cambiato anche lui. Ero io il problema e non me ne rendevo conto, proprio come succede nella maggior parte delle famiglie … se il nostro rapporto avesse continuato nella direzione presa, c’erano delle buone probabilità che anche lui avesse preso una brutta strada, perché non era sereno, non stava bene. Sai, abbiamo fatto dei progressi giganteschi e adesso, quando capita che mi arrabbio, viene da me è mi abbraccia e c’è il dialogo tra noi, cosa molto importante, essenziale direi. Il carattere si forma e impariamo tantissimo dai comportamenti dei genitori, non da quello che dicono, ma da quello che fanno. Un carattere difficile, cresciuto in un ambiente sereno, diventerà migliore di un carattere difficile cresciuto in un ambiente difficile.
    Discorso molto ampio, sì … non bastano poche righe. 🙂

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    • Credo che tutto parta dalla famiglia. Ma io in strada ho visto troppi ragazzi buoni perdersi, perché sopraffatti caratterialmente dalle cattive compagnie. Alcuni venivano totalmente plagiati. Eppure ti posso assicurare che avevano famiglie meravigliose.

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    • Complimenti per il lavoro fatto su te stessa. Pochi oggi, tra i genitori, sono capaci di mettersi in discussione. Sei un esempio. Io non so se sono un buon padre, ma cerco di fare il possibile per diventarlo, in fondo nessuno di noi, ha avuto il libretto delle istruzioni!!

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      • Essere dei bravi genitori è il lavoro più difficile in assoluto, ma se proviamo a metterci nei panni dei bambini, guardare dal loro punto di vista e avere più pazienza, aiuta tantissimo.
        Io ho ancora tanto da imparare, ma ho una gran voglia di migliorare e cerco di farlo, quindi diciamo che sono sulla strada giusta, perché sto ottenendo dei buoni risultati. C’è un libro, per me meraviglioso, che ci insegna proprio a metterci in discussione e a lavorare su noi stessi per risolvere i problemi legati ai figli. Se non ti è già capitato di leggerlo, te lo consiglio fortemente, fa riflettere tantissimo. “Cosa volete davvero per i vostri figli? ” Wayne W.Dyer

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        • Condivido. Essere dei bravi genitori, è per eccellenza, il lavoro più difficile in assoluto. Come te, anche io lotto per migliorare, nonostante a volte mi lasci trasportare dal troppo amore. Seguirò il tuo consiglio sul libro. Grazie!! 😉

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  5. Discussione importante per l’educazione dei propri figli è proprio il contatto che esiste fra i genitori . Vorrei spiegare il mio status è quello di single, ma posso capire l’importanza di essere genitori di fronte a questi atteggiamenti ed episodi che sono successi e credo che ci siano dei motivi vari perchè i propri figli prendano altre decisioni o vie che portino a comportamenti strani e diversi di come lì si conosceva. Vorrei aggiungere che il comportamento giovanile o quello adoloscenziale sia dovuto anche a fattori di tecnologie e modi di vivere nella società attuale… poi se vogliono ascoltare i consigli dei genitori è tanto meglio.
    Lieto di conoscerla Giorgiana, se le fà piacere visitare il mio forum:https://passione2017.wordpress.com/2017/01/26/amici-del-tempo-2/ Grazie, saluti da Siracusa…

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