Boom! Boom! Boom! Fortissimi battiti nella mia finestra e subito dopo nella porta d’entrata mi fecero tornare nel mondo reale. Era notte fonda e nella mia mente ci fu un’esplosione d’emozioni improvvisa, che in pochi secondi riuscì a trasformarmi in una bambina impaurita. Rabbrividì e mi raggomitolai sotto le coperte.
“Aprite, aprite immediatamente!” gridava una voce familiare. Era mio padre.
Un attimo dopo, la nonna gli aprì e lo fece accomodare nel corridoio. Io restai nel letto, immobile, silenziosa, ascoltando come un sottofondo, il suo racconto. Dei maledetti scheletri del cimitero vicino, avevano deciso di scomodarsi per inseguirlo nel buio della notte. Gli avevano corso dietro fino a casa …
Provai ad abbassare i battiti del mio cuore, trattenere le lacrime e richiusi gli occhi. Non dovevo preoccuparmi, era soltanto colpa della sua malattia …
Molto triste…
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🙂
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L’ultima frase è davvero triste. La realtà della vita a volte impaurisce più di un incubo.
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