30 pensieri su “Carezze

  1. La mano che si fa carezza: in quel momento tutto si ferma. Anzi, comincia qualcosa che non ha fine. E accadrà a chiunque, chiudendo gli occhi, di sentirsi guardato, vegliato, mentre il suo cuore vola, alto, lontano, sicuro, appagato.
    A quel punto, sembrerà di abitare gli spazi, tutti gli spazi; le cose, tutte le cose; i cuori, tutti i cuori, soprattutto il proprio. Si riuscirà ad avvertire, pronunciato in un modo che non si può dimenticare, il proprio nome.
    Questo è il desiderio, questo è il tempo, questo è il presente, questo è il futuro che si compie: il nostro nome. Null’altro.

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